In italiano!

In italiano – non usiamo anglicismi!

Secondo voi questo testo nelle virgolette è in italiano?

“Sei aware di questo problem?

Riusciamo a essere proactive facendo un maggiore endeavour?

Se non è solved con del troubleshooting mi diventa un issue.

Ho una call tra 5 minuti e poi un meeting.

Ho un nuovo job dove mi danno più di 30k.”

In italiano, se state studiando la lingua italiana o anche se chi ci ascolta è italiano, per favore, non usiamo gli anglicismi, cioè espressioni di origine inglese “mescolate” alla lingua italiana!

Facciamo attenzione e caso: anche la televisione, i telegiornali e le altre piattaforme di comunicazione le inseriscono continuamente.

Vorrei tanto sentire ora chi dice di andare controcorrente, di essere contro gli schemi, riuscire a usare il minor numero di parole in lingue straniere, in particolare in inglese.

E’ davvero brutto, non suona né bene né vi porta un reale vantaggio parlare così, anzi vi mette in difficoltà quando bisogna fare un discorso serio.

In italiano, per favore

In italiano, per favore, fate questo sforzo.

Se la vostra madrelingua è l’inglese, e state imparando l’italiano, posso capire che ogni tanto, se non si ricorda una parola, si prende quella inglese, soprattutto se si sa che questa parola è usata anche per l’italiano.

Per una volta mi rivolgo anche agli italiani, ai giovani ma non solo.

Questa tendenza è contagiosa, e viene usata anche nel linguaggio tecnico, oltre che tra i dirigenti.

Ci sono alcuni termini in inglese che sono entrati nel linguaggio comune, per diversi motivi.  Cercare in maniera ossessionante una parola italiana equivalente può essere a volte inutile, quindi accettiamo di avere alcune parole in inglese.

In italiano, non in inglese

Spesso succede che, per sentirsi più “vicini” alla lingua inglese, o purtroppo anche per fingere di conoscere la lingua anglosassone ci abituiamo a buttare in mezzo parole.

Certo, usare qualche termine in inglese ci può far sentire importanti in un momento, ma la verità la sappiamo: la maggior parte delle persone che “mischia” queste parole con l’italiano, l’inglese non lo conosce bene.

Questo succede a tutti i livelli: non parlo solo dei ragazzini che vogliono un pò scimmiottare, cioè imitare in maniera poco riuscita i propri idoli, ma anche amministratori delegati, politici e così via.

Altro pericolo di parlare in questo modo è cominciare a parlare “a scatti” e perdendo di vista una costruzione della frase semplice e senza “buchi”

Basta far finta di sapere l’inglese se non lo sai: la conoscenza di qualche parola buttata qua e là non ti serve

Magari all’inizio non sarà così attraente usare questo tipo di parole, perché non suonano “cool” o “trendy” perché non vengono usate di frequente.

La verità è un’altra: anche a me piacciono la lingua inglese, ma proprio perché mi piace cerco di parlare al meglio ho lo stesso rispetto per la lingua italiana.

La soluzione? Parlare in italiano!

La soluzione che propongo è una sola: PARLATE IN ITALIANO.

Usate il 99% delle parole in italiano.

Quando parlare riflettete un attimo: se state per dire una parola in inglese, pensate ad un suo equivalente in italiano. Vedrete, ne troverete nella maggior parte dei casi una parola italiana che “funziona” per la vostra frase.

Fate questa prova: provate a parlare in italiano evitando il più possibile le parole straniere.

Se siete appassionati della lingua inglese, provate a costruire una frase completamente in inglese, senza usare parole in italiano.

Allora vi accorgerete cosa significa parlare effettivamente due lingue invece di “aggrapparsi” alla lingua conosciuta facendo quella che io chiamo un’ “insalata di lingue”.

Forza e coraggio, andiamo avanti, sempre in italiano, la lingua di Dante!

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