Essere una spina nel fianco

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Essere una spina nel fianco
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Essere una spina nel fianco: significato

Conoscete l’espressione essere una spina nel fianco ? Per questo ci siamo noi! E’ un modo di dire molto conosciuto in Italia. Spieghiamo brevemente le parole che compongono l’espressione. Essere= verbo essere Una spina= intendiamo le parti appuntite di alcune piante, come per esempio nelle rose. Si dice “non c’è rosa senza spine” fianco= intendiamo per fianco la parte “laterale” del corpo, quella che è tra le costole e le anche. Pensate semplicemente a quando siamo di “fianco”, cioè siamo di lato, mostrando la nostra parte “laterale” L’espressione unita significa che essere una spina nel fianco vuol dire essere una persona o una cosa che sia in grado di creare problemi, danneggiare o creare pericoli o danni a qualcuno o qualcosa.

Sinonimi

Come sinonimo di questa espressione sono legati al fatto che provoca un disagio, o un danno o un pericolo, anche solo potenziale. Come sinonimo possiamo utilizzare: infastidire, importunare, dare fastidio, torturare, che come vedete, hanno significati diversi a seconda di “quanto” è pesante e “punge”.

Come si traduce “essere una spina nel fianco” in inglese?

Come traduciamo l’espressione in inglese?

In questo caso è molto facile, visto che la traduzione letterale dell’espressione coincide perfettamente con quella italiana, anche nel significato.

Essere una spina nel fianco in inglese è dunque “to be a thorn in the side“, che significa proprio essere qualcosa che ci tormenta, che ci dà veramente fastidio.

A volte viene indicato proprio “a thorn in my side” per indicare che mi riguarda direttamente, che provoca fastidio proprio a me.

E in spagnolo?

A differenza dell’inglese, per lo spagnolo non esiste un’espressione del genere, che traduca in senso letterale questo modo di dire.

Esiste anche espina en el costado, che funziona come traduzione letterale, ma che viene meno usata.

Gli spagnoli usano spesso “ser una piedra en el zapato”, vale a dire essere una pietra nella scarpa. Abbiamo anche in italiano questa espressione, che dà proprio il senso di fastidio, visto che camminare con una pietra nella scarpa ci fa male, ci dà fastidio, ci fa sentire la voglia di togliere questa pietra, così piccola e così noiosa, dalla scarpa, per tornare a camminare normalmente.

Come sempre, accettiamo volentieri delle vostre precisazioni o commenti sulle traduzioni dei modi di dire in altre lingue, che magari sono le vostre.

Potete farlo sulla nostra pagina Facebook o anche qui

Essere una spina nel fianco e San Paolo

Una delle origini più probabili per la quale questa espressione è diventata così famosa, deriva proprio da San Paolo, che nel Nuovo Testamento.

Secondo il Nuovo Testamento (2° lettera di San Paolo ai Corinzi), Paolo di Tarso, conosciuto poi come San Paolo parla di una “spina nella carne”. Nelle scritture si può capire che questo dolore sia una punizione che lui riceve, per evitare di finire nella superbia. Questa è l’ipotesi più probabile, tenendo conto del personaggio e della sua importanza nella religione cristina.

In italiano!

In italiano – non usiamo anglicismi!

Secondo voi questo testo nelle virgolette è in italiano?

“Sei aware di questo problem?

Riusciamo a essere proactive facendo un maggiore endeavour?

Se non è solved con del troubleshooting mi diventa un issue.

Ho una call tra 5 minuti e poi un meeting.

Ho un nuovo job dove mi danno più di 30k.”

In italiano, se state studiando la lingua italiana o anche se chi ci ascolta è italiano, per favore, non usiamo gli anglicismi, cioè espressioni di origine inglese “mescolate” alla lingua italiana!

Facciamo attenzione e caso: anche la televisione, i telegiornali e le altre piattaforme di comunicazione le inseriscono continuamente.

Vorrei tanto sentire ora chi dice di andare controcorrente, di essere contro gli schemi, riuscire a usare il minor numero di parole in lingue straniere, in particolare in inglese.

E’ davvero brutto, non suona né bene né vi porta un reale vantaggio parlare così, anzi vi mette in difficoltà quando bisogna fare un discorso serio.

In italiano, per favore

In italiano, per favore, fate questo sforzo.

Se la vostra madrelingua è l’inglese, e state imparando l’italiano, posso capire che ogni tanto, se non si ricorda una parola, si prende quella inglese, soprattutto se si sa che questa parola è usata anche per l’italiano.

Per una volta mi rivolgo anche agli italiani, ai giovani ma non solo.

Questa tendenza è contagiosa, e viene usata anche nel linguaggio tecnico, oltre che tra i dirigenti.

Ci sono alcuni termini in inglese che sono entrati nel linguaggio comune, per diversi motivi.  Cercare in maniera ossessionante una parola italiana equivalente può essere a volte inutile, quindi accettiamo di avere alcune parole in inglese.

In italiano, non in inglese

Spesso succede che, per sentirsi più “vicini” alla lingua inglese, o purtroppo anche per fingere di conoscere la lingua anglosassone ci abituiamo a buttare in mezzo parole.

Certo, usare qualche termine in inglese ci può far sentire importanti in un momento, ma la verità la sappiamo: la maggior parte delle persone che “mischia” queste parole con l’italiano, l’inglese non lo conosce bene.

Questo succede a tutti i livelli: non parlo solo dei ragazzini che vogliono un pò scimmiottare, cioè imitare in maniera poco riuscita i propri idoli, ma anche amministratori delegati, politici e così via.

Altro pericolo di parlare in questo modo è cominciare a parlare “a scatti” e perdendo di vista una costruzione della frase semplice e senza “buchi”

Basta far finta di sapere l’inglese se non lo sai: la conoscenza di qualche parola buttata qua e là non ti serve

Magari all’inizio non sarà così attraente usare questo tipo di parole, perché non suonano “cool” o “trendy” perché non vengono usate di frequente.

La verità è un’altra: anche a me piacciono la lingua inglese, ma proprio perché mi piace cerco di parlare al meglio ho lo stesso rispetto per la lingua italiana.

La soluzione? Parlare in italiano!

La soluzione che propongo è una sola: PARLATE IN ITALIANO.

Usate il 99% delle parole in italiano.

Quando parlare riflettete un attimo: se state per dire una parola in inglese, pensate ad un suo equivalente in italiano. Vedrete, ne troverete nella maggior parte dei casi una parola italiana che “funziona” per la vostra frase.

Fate questa prova: provate a parlare in italiano evitando il più possibile le parole straniere.

Se siete appassionati della lingua inglese, provate a costruire una frase completamente in inglese, senza usare parole in italiano.

Allora vi accorgerete cosa significa parlare effettivamente due lingue invece di “aggrapparsi” alla lingua conosciuta facendo quella che io chiamo un’ “insalata di lingue”.

Forza e coraggio, andiamo avanti, sempre in italiano, la lingua di Dante!

Diteci cosa pensi di questo podcast qui

Trovare la quadra

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Trovare la quadra



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Trovare la quadra: origini

L’origine di trovare la quadra è piuttosto recente.

Possiamo considerare l’effettivo utilizzo del modo di dire grazie alla politica.

Fu infatti il politico Umberto Bossi, verso la fine degli anni 90’ ad usare spesso questa espressione.

Il significato dell’espressione è,  trovare una soluzione a un problema complesso, che richiede di mettere insieme opinioni e pareri molto distanti tra loro.

Potete immaginare come nel mondo della politica questo possa essere importante.

L’idea di una quadra fa venire in mente in prima battuta il concetto di “quadra” intesa come parentesi quadra. Avendo quasi tutti studiato matematica avrete visto le espressioni matematiche o dette anche algebriche.

La parentesi quadra può avere dei numeri o valori all’interno, oltre alla parentesi tonda.

A volte trovare la quadra dà in questo caso di più l’idea di chiudere una quadra.

Per esempio.

[ X+ (2X -Y )] = ….

E’ interessante come sempre notare, come nell’uso quotidiano, persino le espressioni mutano, si accorciano, si allungano rispetto ad altre usate in precedenza.

Proprio questo è il caso del modo di dire da quale prende come riferimento.

Sinonimi

La quadratura del cerchio

La quadratura del cerchio è un problema relativo alla matematica e geometria, il cui scopo è costruire un quadrato che abbia la stessa area di un dato cerchio. La materia è stata studiata a lungo nei secoli da molti matematici, senza che nessuno sia riuscito a trovare la soluzione.

Per questo motivo l’espressione ha cominciato ad essere usata per risolvere problemi particolarmente complicati, in quanto dovevano rientrare nella “quadratura” del cerchio.

Questa immagine mi richiama un idea di “imprigionare”, rinchiudere il cerchio, che di per sé ha la sua circonferenza inconfondibile, in qualcosa di più “piatto”, semplice e quindi più facilmente gestibile. Proprio per questa ragione dare una quadratura mostra una specie di semplificazione di un problema più complesso.

Ad ogni modo, è molto più facile sentire in giro e nel linguaggio comune “trovare la quadra”, vuoi perché è un accorciamento dell’espressione, oltre che una sua semplificazione.

Come dire: per trovare la quadratura del cerchio, diciamo troviamo la quadra :).

Riuscite anche voi ogni tanto, a trovare la “quadra”?
Scopritelo con noi!

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Dare i numeri

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Dare i numeri
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Dare i numeri: origini

Dare i numeri è un’espressione italiana.

Le origini di dare i numeri, almeno da quanto si può sapere, sono legate al suo significato originale, non a quello “metaforico”, di cui vi voglio parlare. Letteralmente dare i numeri lo si fa nel gioco del Lotto, un gioco che è una vera propria istituzione in Italia, che esiste prima ancora della Repubblica Italiana. Durante l’estrazione vengono “dati” i numeri, 5 per ogni “ruota” per un totale di 10 ruote corrispondenti a diverse città più quella Nazionale, introdotta da pochi anni.

E così, per poter vincere ad un gioco così popolare, c’è bisogno di fortuna e… di ispirazione, quella che, si dice, proviene dai nostri cari defunti, così gentili nel trasmetterci i numeri vincenti nel sonno.

Un film, seppur molto vecchio, ma geniale e sempre attuale, che parla proprio dell’argomento, è “Non ti pago!”, che è anche una pièce di teatro napoletano, portata poi al cinema con l’omonimo film https://it.wikipedia.org/wiki/Non_ti_pago!  

Dare i numeri: significato

Il significato dell’espressione è invece «fare o dire cose prive di senso, farneticare, fuori contesto, straparlare”, nella quale i “numeri” sono  la fonte di possibili stupidaggini, o insensatezze dette da una persona, che per una serie di motivi, non è evidentemente lucido per poter rendersene conto, o non conosce bene un fatto o argomento.

Facciamo qualche esempio

Esempio 1:

Luca torna dalla discoteca sabato notte, anzi è così tardi che è già mattina.

Viene svegliato dalla madre a mezzogiorno, e lui, ancora stordito per le poche ore dormite, si dirige verso la cucina, e dice sorpreso:

” Ma da quando si mangia la pasta a colazione???”

“Luca, è mezzogiorno, è ora di pranzo! Ma dai i numeri?”

Esempio 2:

Un canale televisivo nazionale trasmette la finale di coppa del Mondo di Calcio:

Italia-Brasile.

Per un errore incredibile di trasmissione, sugli schermi appare una partita di 30 anni prima, sempre tra Italia e Brasile, del 1970!

In tutte le case, si sentono solo proteste, che vengono inviate poi tramite messaggi e email:

“Ma siete impazziti? Date i numeri? Vogliamo vedere la partita di stasera, non una partita di 30 anni fa!”

Dopo qualche minuto, la diretta con la partita giusta viene ripristinato, ma la brutta figura ormai è fatta.

 

Sinonimi

 Come sinonimi in italiano possiamo ridurre l’espressione a “delirare, farneticare, vaneggiare”.

Certamente l’espressione è molto usata per la sua semplicità, mentre queste parole non sono normalmente utilizzate nel linguaggio comune.

Come si traduce “dare i numeri” in inglese?

Data l’origine dell’espressione, non si può trovare un’equivalente dell’espressione in inglese.

Possiamo avvicinarci a quello che intendiamo con “going crazy”, che non ha bisogno di traduzione, piuttosto che “lose your marbles”(non essere a posto mentalmente), piuttosto che “going bananas”, anche questo non ha bisogno di essere tradotto.

Al solito, se conoscete altre espressioni che possano descrivere meglio l’espressione in inglese o altre lingue, scriveteci pure qui.

E in spagnolo?

Anche nella lingua spagnola non si può trovare un’equivalente dell’espressione in inglese.

Troviamo piuttosto espressioni quali “enloquecer” che sta per “impazzire,sclerare” oppure “estar mal de cabeza”, cioè essere fuori di testa.

Non è sempre facile capirsi in tante lingue, ma maggiore è il piacere nel parlarne di più, per cogliere le differenze, come dico sempre io.

Al solito, se conoscete altre espressioni che possano descrivere meglio l’espressione in spagnolo altre lingue, scriveteci pure qui

E in francese?

Infine, anche per il francese vale lo stesso discorso per le altre lingue, si mantiene su un aspetto generico per poter comparare la frase nella lingua dei transalpini.

Per esempio “paniquer”, “plaisanter” o “avoir des faiblesses” ci porta ad avere in italiano dall’impanicarsi, allo scherzare o ancora ad avere delle debolezze, e nessuno ovviamente può identificare l’espressione.Al solito, se conoscete altre espressioni che possano descrivere meglio l’espressione in francese altre lingue, scriveteci pure qui